Il nuovo decreto dovrebbe prevedere anche un pacchetto di assunzioni stabili

In attesa di capire quando e in che modo il decreto legge Aprile, oggi ribattezzato Rilancio, arriverà in gazzetta ufficiale, è opportuno cercare di capire cosa potrebbe succedere sul versante sanitario, il settore, anche se non l’unico, maggiormente esposto all’emergenza epidemiologica da Covid-19. I tagli del personale e la razionalizzazione – termine che con il quale sono passate tutte le riduzioni di posto letto – della rete di assistenza sanitaria, più volte denunciati dai sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, hanno mostrato chiaramente le inefficienze del sistema, pure nelle regioni più all’avanguardia in fatto di dotazioni strumentali. Il nuovo decreto, almeno stando alle anticipazioni, prova a tamponare le ferite più gravi, con un pacchetto di assunzioni e con la creazione di unità di assistenza con otto elementi sanitari, più quattro assistenti sociali, ogni 50mila residenti. Per chi è già in servizio, invece, dovrebbe arrivare un premio monetario, nella misura di mille euro al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali e della componente fiscale in capo al dipendente. Peraltro, i mille euro sono anche parametrati alle effettive presenze. Insomma, a conti fatti, si tratterebbe di un bonus da qualche centinaio di euro, assolutamente insufficiente, rispetto all’enorme mole di lavoro svolto in questi mesi, spesso con dispositivi di protezione individuale inadeguati.