Il testo unico impone al datore di lavoro la corretta valutazione del rischio

La questione è delicata ed è destinata ad esserlo ancora di più con la ripresa delle attività produttive e commerciali. Il testo unico in materia di salute e sicurezza impone al datore di lavoro una valutazione dei rischi connessi al tipo di attività e di mansione svolta. Il principio è generale, ma oggi assume un peso maggiore a fronte dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il protocollo fra governo e parti sociali del 24 aprile detta alcune regole, a cominciare dalla sanificazione e dalla pulizia degli ambienti, mentre il Cura Italia introduce alcune limitazioni relativamente all’accertamento della positività per determinate categorie di lavoratori, compresi quelli della filiera del chimico-farmaceutico. Rimane irrisolta la questione tampone. È previsto un divieto di ingresso nei luoghi di lavoro con febbre superiore a 37,5 gradi, ma, senza accertamento, non è possibile appurare se la persona ha contratto il virus o se, piuttosto, si tratta di un normale stato febbrile.