A marzo l’Istat ha registrato una caduta delle vendite al dettaglio del 20,5% in valore e del 21,3% in volume. Un risultato legato quasi esclusivamente al crollo che ha interessato le vendite di beni non alimentari, per le quali l’Istituto stima un -36% in valore e un -36,5% in volume, mentre quelle di generi alimentai sono rimaste sostanzialmente stabili. La performance mensile ha inevitabilmente influenzato il risultato trimestrale, per il quale l’Istituto indica un -5,8% del valore e un -5,9% del volume. Anche in questo caso l’apporto negativo è giunto dai prodotti non alimentari: -11,6% in valore e -11,5% in volume, a fronte del +2% e del +1,9% che hanno interessato il valore e i volumi di generi alimentari venduti. Tra le forme distributive, per ovvi motivi, l’unica a mostrarsi in costante crescita è l’e-commerce.