Migranti in agricoltura e non solo, una «maxisanatoria» che divide la maggioranza. Salvini: «Sarebbe devastante», «gli sbarchi in Italia sono quadruplicati se per settimane parli di sanatorie…»

Si aggiorna di ora in ora lo scontro anche mediatico all’interno della maggioranza sulla regolarizzazione dei migranti impiegati in agricoltura, ai quali è scaduto il contratto di lavoro stagionale. Nodo dei nodi che ha quasi portato ad una crisi di Governo, con le dimissioni minacciate dal ministro delle Politiche Agricole (IV), Teresa Bellanova, e a una (ulteriore) frenata del decreto Maggio. Alle 15 Conte si è incontrato con Italia Viva per parlarne, insieme ad altre scottanti questioni come la giustizia e il cosiddetto “piano choc” per far ripartire il Paese. Se Italia Viva parla di «clima sereno» e che non c’è volontà di rottura, certo è che di strappi ce ne sono stati molti. Ieri sera un vertice sul tema è riuscito solo a naufragare. La giornata odierna è stata aperta da un vibrante attacco della Bellanova contro il ministro del Lavoro (M5s), Nunzia Catalfo, – «la sua proposta insulta la dignità delle persone» – che sosteneva l’idea di mandare i migranti in Prefettura per avere il permesso di soggiorno di un mese. Poi a mattinata inoltrata sarebbe stato individuato il punto di mediazione ovvero la riduzione del permesso di soggiorno di 3 mesi e non più 6, com’era nella proposta iniziale portata avanti a testa bassa dal ministro Bellanova, che dalla sua parte ha anche “l’assist” esterno di Papa Francesco. Ma la nuova proposta si sarebbe scontrata con un iniziale “no” della ministra Catalfo, la quale insieme alla stessa Bellanova e ai colleghi dell’Interno e del Sud sta lavorando alla tanto agognata soluzione. Tecnicamente saranno gli uffici legislativi dei ministeri a dover mettere la mediazione nero su bianco, per poi farla arrivare nelle mani dei capi delegazione nel Governo per valutare se inserirla nel decreto maggio che andrà nel cdm di domani. Se è vero che senza il rinnovo dei contratti dei migranti i prodotti agricoli rischiano di marcire nei campi, lo è altrettanto che la misura non andrebbe a interessare solo loro ma quanto meno anche colf e badanti. In questo modo la platea si amplierebbe (circa 600 mila persone) e si aprirebbero le porte ad una maxiregolarizzazione. Conseguenza che attira lo sfavore non solo del leader della Lega, Matteo Salvini, per il quale «la maxisanatoria sarebbe devastante», ma anche del capo politico del M5s, Vito Crimi, («la regolarizzazione dei migranti non è la soluzione per l’agricoltura, questo è un altro tema»), a meno di non essere smentiti nelle prossime ore. Se per il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è semplice affermare che «la Bellanova pone un tema giusto», per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ormai si tratta di trovare ogni giorno e con tutti una mediazione, pur di restare in piedi.