Coinvolta anche Cityliner; il peso dell’emergenza Covid-19 sul futuro

In attesa di sapere cosa succederà ai massimi sistemi, i sindacati di categoria trovano un accordo con la gestione commissariale di Alitalia per una nuova procedura di cassa integrazione guadagni straordinaria. Come noto, il Cura Italia ha introdotto una norma che dovrebbe portare a quella che è stata definita la nazionalizzazione della Compagnia, attraverso l’acquisizione del controllo della stessa direttamente o per mezzo di una partecipata dello Stato. Certo, visto lo stanziamento esiguo, soprattutto se rapportato a quanto sembra possa succedere in Germania con Lufthansa (lo stanziamento in Italia non è neanche un decimo di quello preventivato dai tedeschi), il futuro è tutto ancora da scrivere. Tornando al presente, le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno sottoscritto una intesa al ministero del lavoro per un totale di 6.826 dipendenti in totale, compresi i 204 di Cityliner (41 comandanti, 58 piloti e 105 del personale navigante di cabina). Per Alitalia, la cassa integrazione straordinaria interessa sia il personale di terra (3.283 unità) che quello navigante con 458 comandanti, 566 piloti e 2.315 del personale di cabina. Sulla lunga e complessa trattativa ha pesato anche l’emergenza Covid-19 che ha portato al crollo del trasporto aereo. Intanto, il ministero ha voluto rassicurare sul pagamento delle integrazioni salariali, in arretrato da ottobre dello scorso anno.