L’indice PMI composito è sceso a 13.6 punti

Ad aprile IHS Markit ha registrato una contrazione record dell’attività economica dell’area della moneta unica. La pandemia da Covid-19, spiega la società londinese commentando i dati, ha infatti «continuato ad avere un severo impatto sull’economia del settore privato dell’eurozona». L’indice PMI – che al di sopra dei 50 punti indica una fase di espansione dell’attività, mentre al di sotto di tale soglia si parla di contrazione – si è attestato a 13.6 punti nel mese considerato, scendendo ancora dai 29,7 rilevati alla fine del mese di marzo. «Con le restrizioni per le attività economiche non essenziali messe in atto nell’eurozona – si legge ancora nel comunicato della società con sede a Londra -, la contrazione severa e senza precedenti dell’attività è stata simile anche a livello settoriale. Nel mese di aprile sono state registrate cadute record della produzione sia nell’economia manifatturiera che in quella terziaria, e quest’ultima ha nuovamente indicato la contrazione più forte». L’Italia in questo contesto ha registrato una contrazione anche maggiore rispetto ai principali partner, facendo meglio solo della Spagna. Nel nostro Paese, infatti, l’indice composito si è attestato a 10,9 punti (il livello più basso mai registrato dalla società), in Spagna a 9,2, mentre in Francia a 11.1, in Irlanda a 17.3 e in Germania a 17.4. Commentando i dati, Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, ha spiegato che «i dati dell’indagine indicano un PIL in calo ad un tasso trimestrale di circa il 7.5%, superando di gran lunga la peggiore recessione cui abbiamo assistito durante la crisi finanziaria globale. Sono stati tagliati anche i livelli occupazionali e a tassi mai visti prima».