Possibili altre nove settimane con causale Covid-19, ma restano dei limiti

Le cronache di questi giorni ci raccontano le difficoltà che la maggioranza di governo sta incontrando per mettere insieme il nuovo decreto legge che dovrebbe andare a sostituire e a rafforzare il Cura Italia. Quello che, con uno slancio di ottimismo, avrebbe dovuto essere il decreto Aprile, nella migliore delle ipotesi potrebbe vedere la luce soltanto nei prossimi giorni, con l’approvazione in Consiglio dei ministri fra mercoledì e giovedì e la successiva pubblicazione in gazzetta ufficiale nei giorni a seguire. Stando alle anticipazioni raccolte fra i vari ministeri, il nuovo provvedimento dovrebbe ricalcare a grandi linee il Cura Italia, il decreto legge 18/2020, con tutti i suoi pregi, ma anche con i tanti limiti emersi in queste settimane. Nella sostanza, l’intenzione del governo è quella di estendere la fruizione degli ammortizzatori sociali con causale Covid-19 nelle tre versioni (cassa ordinaria, assegno ordinario del fondo di integrazione salariale e cassa in deroga) per altre nove settimane, in aggiunta alle nove già previste dal Cura Italia. Il nuovo decreto dovrebbe intervenire anche sulla procedura per provare ad accelerare l’erogazione della cassa in deroga, pure se, al momento, sembra mancare ancora la garanzia dello Stato sulle anticipazioni bancarie, previste dalla convenzione Abi-Parti sociali. Novità possibili anche sul versante dei vari bonus, che potrebbero essere agganciati al reddito o al fatturato.