Si cominciano a vedere i primi effetti delle misure restrittive adottate dal governo per contenere il contagio di coronavirus. Secondo la stima preliminare dell’Istituto nazionale di statistica, nel primo trimestre del 2020 il Prodotto interno lordo italiani (corretto per effetti di calendario e destagionalizzato) potrebbe aver registrato una flessione del 4,7% rispetto al trimestre precedente e un -4,8% rispetto al primo trimestre del 2019. «Questa stima preliminare – spiega l’Istat nel commento – ha, come sempre, natura provvisoria e si basa sulla valutazione dell’andamento delle componenti dell’offerta e su un insieme ridotto di indicatori congiunturali; il valore aggiunto segna un calo marcato e diffuso a tutte le attività economiche, particolarmente rilevante per l’industria e il terziario». La flessione del Pil osservata tra gennaio e marzo, spiega ancora l’istituto, è di un entità mai registrata dall’inizio del periodo di osservazione dell’attuale serie storica che ha inizio nel primo trimestre del 1995. Record negativo è stato registrato anche nel complesso dell’Eurozona. Secondo le stime pubblicate questa mattina dall’Eurostat, nel corso dei primi tre mesi dell’anno il PIL dell’area della moneta unica potrebbe aver riportato un calo del 3,8% rispetto ai tre mesi precedenti, registrando anche in questo caso il calo trimestre più forte dal 1995. Su base tendenziale la contrazione è stat invece di 3,3 punti percentuali.