Il leader della Lega promette: «Vedremo di essere più incisivi per far ascoltare la voce dei cittadini». Mozione minoranza: governo ripristini «tutte le libertà costituzionalmente garantite»

«Conte viene domani alle 12.30 a fare un’informativa, ma viene a raccontare quello che ha già detto in tv, nel resto del mondo non funziona così. Noi vorremmo rappresentare i cittadini. Oggi pomeriggio sarò in Senato e si parlerà del Def: scommettiamo che in Aula non ci sarà un ministro? Noi non abbiamo qualcuno che ci dia risposte, Conte lo vediamo in tv. Vedremo di essere più incisivi per far ascoltare la voce dei cittadini». A dirlo è il leader della Lega, Matteo Salvini in collegamento oggi a Italia 7 Gold. Non si placano le polemiche per come il governo sta affrontando questa fase dell’emergenza sanitaria. Milioni di cittadini rimasti senza reddito e senza risposte esaustive su quando potranno riprendere o riaprire le proprie attività. Domani il Senato darà il via libera al Def (inizio delle dichiarazioni di voto alle 9,30). Poi, a seguire, dalle 12,30, il premier Giuseppe Conte sarà a Palazzo Madama per la sua informativa sulla fase due, già in programma alle 10 a Montecitorio. Non è tempo di manovre politiche, afferma Salvini sempre a Italia 7 Gold. «Sono bufale – ha risposto a domanda precisa –, secondo lei con l’emergenza della disoccupazione, della cassa integrazione e della famiglie che non arrivano a fine mese facciamo manovre politiche? Siamo seri». Però il problema resta. Dall’opposizione – Lega, FdI, FI, Noi con l’Italia – arriva una mozione unitaria: con la fase due, si chiede, il governo ripristini «tutte le libertà costituzionalmente garantite, nel rispetto delle misure di sicurezza e delle norme sul distanziamento sociale» e ristabilisca «lo stato di diritto al fine di correggere tutte le storture normative emerse, in modo da riavviare la normale dialettica con il Parlamento», assegnando «a norme di rango primario eventuali interventi limitativi delle libertà». Le ultime misure annunciate da Conte hanno creato qualche malumore anche all’interno della maggioranza, anche nel Partito democratico stando ad alcune indiscrezioni di stampa. Per quanto le uscite, dure, di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, non siano piaciute (il ricorso ai Dpcm non rappresenterebbe una violazione della Costituzione, aveva già tentato di abbassare i toni il segretario dem, Nicola Zingaretti), tra le file del partito più di qualcuno teme ripercussioni negative a causa delle ultime decisioni prese dall’esecutivo.