Sul Recovery Fund tutti d’accordo solo a parole e la Borsa stamattina ha aperto in rosso

«È andata, direi, bene». E quel «direi» pronunciato dal commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, dice tutto. Perché la vittoria italiana al Consiglio europeo di ieri sta nelle parole, più che nei fatti. Tant’è che lo stesso Gentiloni ha aggiunto: «Naturalmente il diavolo è nei dettagli, ci sono tante questioni che la Commissione dovrà affrontare per formulare questa proposta di fondo di rinascita. Ma il fatto che ci si è arrivati è una vittoria della solidarietà». Dettagli, vedremo, non da poco. La vittoria reale ottenuta dall’Italia e in particolare dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è che di Recovery Bond si sia potuto parlare e che, come dichiarato da Angela Merkel, «è chiaro a tutti che ne abbiamo bisogno». Così Conte ha potuto dichiarare: «L’Italia è in prima fila a chiedere il Recovery Fund. Uno strumento del genere era impensabile fino a adesso e renderà la risposta europea più solida e coordinata». Nel frattempo il Mes continua a viaggiare sereno verso la meta, a braccetto con i compagni Sure e Bes. Ma, dicevamo, ci sono i dettagli da stabilire e tra essi come il Fondo debba essere finanziato ovvero «se con sussidi o prestiti». Qui finisce l’atmosfera di concordia, infatti alla fine del Consiglio non c’è stata una dichiarazione comune ma solo quella del presidente del Consiglio, Charles Michel, il quale ha sottolineato più volte l’importanza oltre che dei modi soprattutto dei tempi. La palla è passata alla Commissione europea, che dovrà stabilire i famosi dettagli del Recovery Fund presentando la soluzione al prossimo Consiglio europeo del 6 maggio. Nel fondo, ha chiarito il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ci saranno almeno mille miliardi di euro ed è assai probabile che venga legato al bilancio europeo, alzando fino al 2% (dall’attuale 1,2) la percentuale del Pil con cui gli stati membri contribuiscono al bilancio, per due o tre anni. Dunque siamo in una fase interlocutoria mentre i mercati hanno dimostrato di avere le idee più chiare: le Borse europee stamattina hanno aperto in rosso. Secondo gli analisti il fatto che non vi sia certezza sulle risorse e sui dettagli del Recovery Fund ha frenato i listini. Stamattina a Milano l’indice Ftse Mib perdeva il 2,18%, riprendendosi nel poi pomeriggio e passando al +0,8%.