Restano, comunque, da chiarire alcuni aspetti

Nodo Maturità 2020. Non potendo garantire il distanziamento sociale negli istituti, le scuole sono state chiuse ad inizio marzo. Fortunatamente la didattica a distanza ha consentito ad alunni e professori di proseguire con le lezioni e di portare a termine l’anno scolastico: gli studenti torneranno tra i banchi «solo quando il quadro epidemiologico lo consentirà, alle condizioni ragionevoli di sicurezza per tutti», ha spiegato ieri il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, durante il Question Time alla Camera. Non prima di settembre, dunque. Resta, però, ancora da risolvere un altro problema. Quello relativo alla Maturità. Il ministero punta allo svolgimento “dal vivo”, garantendo naturalmente tutte le misure di sicurezza necessarie. Annullate le prove scritte, i maturandi – sono circa 500mila – sosterranno soltanto l’orale, a partire dal 17 giugno, giorno inizialmente scelto per la prima prova scritta. I colloqui orali dovrebbero svolgersi alla presenza di un numero ristretto di persone: la commissione d’esame – sei membri interni e il presidente esterno: i commissari interni dovranno essere nominati dai consigli di classe entro il 30 aprile –, il maturando interrogato e al massimo altre due (o tre) persone. Entro il 21 maggio, invece, gli uffici regionali scolastici dovranno pubblicare gli elenchi regionali dei presidenti. Ancora da chiarire, inoltre, quanti crediti potranno essere assegnati per il colloquio. Al vaglio, due ipotesi: 40 ai crediti e 60 al colloquio, come prevede l’attuale normativa, ma con i 60 punti scaturiti solo dal colloquio orale, oppure 50 punti ai crediti e 50 al colloquio.