Sono quasi 172 mila i morti per coronavirus

Mentre i governi di molti paesi cominciano a riflettere sull’allentamento delle misure restrittive fin qui adottate per contenere la diffusione del coronavirus, l’Onu lancia l’allarme: il mondo rischia carestie diffuse «di proporzioni bibliche» a causa dalla pandemia. Secondo David Beasley, capo del Programma alimentare mondiale (Pam), serve più che mai un’azione urgente per evitare una «catastrofe umanitaria». Stando ad un rapporto del Pam, infatti, si stima che il numero di persone che soffrono la fame potrebbe passare da 135 milioni a oltre 250 milioni. Gli individui più a rischio sono quelli che vivono nei paesi colpiti da conflitti, crisi economiche e cambiamenti climatici. Intanto, secondo il consueto bilancio della Johns Hopkins University, i morti per coronavirus nel mondo hanno raggiunto quota 171.810, mentre le persone contagiate hanno superato i 2,5 milioni di casi. Solo in Europa sono oltre 110 mila i decessi per coronavirus e ora a preoccupare è la situazione che sta attraversando il Regno Unito, dove in 24 ore si è registrata una nuova impennata del numero di morti – 823 decessi – dopo il calo dei due giorni precedenti. Il totale censito sale a 17.337, mentre i contagi diagnosticati sfiorano i 130 mila. A destare preoccupazione è la stima del Financial Times sulla base di una propria proiezione elaborata da esperti. Secondo il giornale, infatti, potrebbero essere fino a 41 mila i morti reali per coronavirus nel Regno Unito: più del doppio di quelli conteggiati sinora ufficialmente nei soli ospedali.