Paradossalmente, proprio nel momento di maggiore incertezza, nel quale nessuno può dire quante aziende chiuderanno e quanti posti di lavoro si perderanno, è utile ragionare su uno strumento mai troppo utilizzato, quello dei contratti collettivi relativi alla contrattazione di produttività. L’ultimo report del ministero, appena pubblicato, presenta un quadro desolante, con appena 11.142 contratti attivi, di cui 8.436 aziendali e 2.706 territoriali. Negli ultimi trenta giorni, sono stati depositati appena 99 accordi, il dato peggiore da maggio 2016, da quando la normativa è stata modificata. Dei 99 contratti, 30 arrivano dalla Lombardia, la regione più colpita dal Covid-19, 16 dall’Emilia Romagna, 13 dalla Toscana, 11 da Veneto e Lazio. Ancora una volta, anche in questo caso, il Mezzogiorno rimane indietro con appena dieci accordi in tutto. Nei trenta giorni precedenti, su 297 contratti, 93 arrivavano dalla Lombardia e 32 dalle regioni meridionali.