La ministra Azzolina annuncia i concorsi, ma sindacati, Pd e Leu frenano

La scuola non si sa se e quando potrà riaprire, però i bandi per l’assunzione, tramite concorso, di nuovi docenti sarebbero pronti. È probabilmente uno dei più grandi paradossi di questi giorni di vita sospesa al tempo del Covid-19. La necessità di garantire il distanziamento sociale sta rendendo praticamente impossibile la riapertura degli istituti scolastici, molti dei quali alle prese con una storica carenza di spazi. Il tutto, naturalmente, senza considerare le oggettive difficoltà nella gestione del trasporto pubblico, compreso quello espressamente dedicato ai piccoli studenti. In un tale contesto, la ministra Lucia Azzolina ha stoppato i sindacati che avevano chiesto una riflessione sulla fattibilità dei concorsi in un momento in cui l’Italia è ancora chiusa e, nella migliore delle ipotesi, si sta preparando ad una ripartenza molto lenta. La ministra, però, è intenzionata ad andare avanti, visto che i bandi sono già pronti, con tre concorsi, due straordinari per 24mila posti di docenza nella scuola media e superiore e per 13mila posti nella scuola dell’infanzia ed elementare ed uno ordinario per altri 25mila posti sempre nella scuola secondaria. A questi si aggiunge la procedura straordinaria per esami finalizzata alla abilitazione all’insegnamento. La fuga in avanti della Azzolina sembrerebbe che non sia piaciuta neanche ai suoi colleghi di governo, pronti a fare un fuoco di fila.