Senza garanzie o con garanzia debole, le banche non erogano nulla a nessuno

La denuncia, molto circostanziata, è arrivata dalla Ugl. Dopo un sondaggio effettuato su larga scala, la convenzione, che avrebbe dovuto permettere ai lavoratori di accedere ad una anticipazione bancaria in attesa dell’erogazione della cassa integrazione da parte dell’Inps, è ancora drammaticamente sulla carta. Come si ricorderà, proprio per ridurre i tempi burocratici e per venire incontro alle esigenze di centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti – tutti quelli in cassa integrazione, anche in deroga, o coperti dall’assegno del fondo di integrazione salariale con pagamento diretto da parte dell’Inps -, Abi e parti sociali hanno sottoscritto una convenzione nella notte fra il 30 marzo e il 1° aprile. Purtroppo, già in quel momento, erano apparsi chiari due aspetti, strettamente connessi fra loro: la mancata garanzia dello Stato ha prodotto un appesantimento burocratico molto importante, con il risultato che le banche stanno adottando criteri di valutazione molto stringenti sulla solvibilità del lavoratore. Un aspetto che deve far riflettere il governo, in quanto è destinato a ripresentarsi in maniera amplificata con il decreto Liquidità. Se i lavoratori dipendenti stanno incontrando difficoltà a farsi anticipare, peraltro di qualche settimana, fino a 1.400 euro, è facile immaginare cosa potrà succedere alle imprese quando andranno a chiedere un prestito molto più sostanzioso.