Continua la moltiplicazione dei decreti legge; il Liquidità è senza formale copertura

Mentre il decreto Cura Italia supera, non senza polemiche, lo scoglio del Senato, crescendo in volume, piuttosto che in contenuti, visto che ora ingloba i decreti 9 e 14, più altre disposizioni varie, arrivano in gazzetta ufficiale altri due decreti legge, il 22 sulla scuola e il 23 sul credito alle imprese. Sul provvedimento firmato dalla ministra Lucia Azzolina, le federazioni di categoria dei sindacati confederali, dalla Cgil alla Ugl, e le altre sigle autonome hanno già espresso diverse riserve, praticamente in diretta con la conferenza stampa della insegnante siciliana. Sarà ora l’iter parlamentare a chiarire se quel testo è immodificabile, o se, piuttosto, sono possibili degli aggiustamenti. Grandi attenzioni ha suscitato pure il cosiddetto decreto liquidità, con il mirabolante meccanismo di un miliardo di garanzie Sace che diventano 200 miliardi di prestiti da parte del sistema bancario. Nello stesso decreto 23, vi sono, però, anche delle misure che interessano direttamente il lavoro. La curiosità in questo caso è ci sono un paio di articoli, il 38 e il 41, rispettivamente sul riconoscimento di un adeguamento retributivo per i medici di medicina generale e per i pediatri di libera scelta in attesa del rinnovo del contratto collettivo scaduto nel 2018 e sul campo di applicazione degli articoli sugli ammortizzatori sociali del decreto legge 18/2020, che il Senato ha già inserito nel Cura Italia.