In prima fila, da sempre. Insieme ai medici e agli altri operatori sanitari, gli infermieri sono i più esposti al rischio contagio in questa “battaglia” contro il coronavirus, che conta, stando al bilancio ufficiale fornito dalla Protezione civile, probabilmente sottostimato – secondo alcune analisi, tantissimi sono i casi rimasti sommersi –, decine di migliaia di contagi e oltre quindicimila vittime. Tra quanti hanno contratto il virus, molti sono infermieri: dall’inizio dell’epidemia, sono risultati positivi in 6.549, un numero in crescita rispetto a sabato scorso, quando i contagiati erano 1.049 in meno. Un’enormità. Specialmente considerando che gli infermieri sono la categoria sanitaria con il maggior numero di positivi, pari al 52% di tutti gli operatori. A rendere noto il dato è stata la Fnopi, la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche, aggiungendo, purtroppo, che alcuni infermieri hanno perso la vita: le vittime, al momento, sono 26. Un bilancio, speriamo, che non venga aggiornato nei prossimi giorni. Per evitarlo, però, sarebbe necessario impedire anche nuovi contagi, garantendo agli operatori sanitari le necessarie protezioni (mascherine, guanti monouso…). Proseguire su questa strada – la Fnopi ha sottolineato che, nelle ultime 48 ore, il numero di positivi tra gli infermieri è pari a un terzo dei contagiati totali nello stesso periodo di tempo – non è più possibile, se si vuole uscire da questa situazione di emergenza.