L’influenza “spagnola” ha avuto un impatto negativo sulla fiducia, danneggiando l’economia per molti anni

Una volta “sconfitto” il virus, il prossimo “nemico” potrebbe essere la sfiducia sociale, capace di causare enormi danni all’economia. Proprio come accaduto con la “spagnola”, l’influenza che, tra il 1918 e il 1920, ha ucciso 50 milioni di persone. A sostenerlo è uno studio dell’Università Bocconi di Milano in collaborazione con la Barcelona Graduate School of Economics, pubblicato su VoxEu, il portale del think tank del Cepr, il Center of Economic and Policy Research. L’analisi suggerisce «che l’influenza spagnola e le sue conseguenze in termini di disgregazione sociale e diffidenza generalizzata hanno avuto conseguenze permanenti sul comportamento individuale in termini di minore fiducia sociale. Questa perdita di fiducia sociale ha limitato la crescita economica per molti decenni a seguire». I ricercatori come sono riusciti a giungere a questa conclusione? Hanno utilizzato «le informazioni sui discendenti di coloro che hanno vissuto l’evento storico». «Questo metodo – ha spiegato chi ha condotto la ricerca – sfrutta il fatto che tratti e atteggiamenti culturali sono ereditati dalle generazioni successive, passando dai genitori ai figli». L’uso dei dati del General Social Survey – un sondaggio rappresentativo della popolazione statunitense – ha permesso ai ricercatori di risalire al livello di fiducia sociale dei discendenti diretti di migranti negli Stati Uniti. Servendosi di queste informazioni, poi, gli studiosi hanno potuto elaborare una stima della fiducia sociale per ogni paese di origine, prima e dopo la diffusione dell’influenza spagnola. «Per ogni paese di origine – ha spiegato ancora il gruppo di ricerca –, abbiamo confrontato i livelli stimati di fiducia sociale per i due periodi e stabilito che la possibile differenza di fiducia dipende dal tasso di mortalità pandemica». Qual è il risultato finale, dunque? La “spagnola” ha avuto un effetto «negativo e statisticamente significativo» sulla fiducia delle persone. In particolare, «un aumento della mortalità per influenza di un decesso per mille ha comportato una diminuzione della fiducia di 1,4 punti percentuali».