Sconcertante interpretazione dell’Inps in caso di accesso al Fis

L’Inps continua a far parlare di sé. Se, per pura ipotesi, qualche scusante potrebbe anche trovarsi per il crack del sito nel primo giorno in cui si sono incrociate almeno tre procedure di accesso alle varie forme di sostegno previste dal decreto Cura Italia – oltre, naturalmente, a tutte le altre incombenze che pesano sull’Istituto normalmente e che, ancora una volta, richiamano alla annosa questione della commistione fra previdenza ed assistenza che non si riesce a superare – è sul resto che sorgono dei dubbi. L’Inps torna sotto l’occhio del ciclone anche per le prime indicazioni arrivate nelle circolari che spiegano il funzionamento dei vari strumenti del Cura Italia. In particolare, Cisl e Ugl hanno fortemente contestato la disposizione contenuta nella circolare sulle domande di accesso all’assegno ordinario erogato dal Fondo di integrazione salariale, l’ammortizzatore sociale riservato alle aziende con almeno cinque dipendenti escluse dalla disciplina sulla cassa integrazione. Ebbene, sul decreto legge non è scritto da nessuna parte né sul dlgs 148/2015, ma per l’Inps i beneficiari dell’integrazione salariale non potranno godere degli assegni familiari. Le due sigle hanno protestato con l’Inps e con il governo, esigendo un chiarimento sul punto, molto grave perché va a colpire pesantemente le famiglie numerose, una cosa inaccettabile in assoluto e a maggiore ragione in un momento di crisi.