L’incognita maggiore è legata agli effetti sull’occupazione della crisi da Covid-19

È sorprendente osservare come quello che doveva essere il pezzo forte della manovra del governo giallorosso, il vero segnale di discontinuità con il passato, in quanto avrebbe finalmente ridotto la pressione fiscale sul lavoro dipendente, oggi, che è stato appena approvato dal Parlamento, appaia quasi fuori luogo. È appena diventata la legge la misura che estende e rafforza il cosiddetto bonus Renzi nel secondo semestre di quest’anno e, risorse permettendo, nei prossimi anni. Chi prima prendeva fino ad 80 euro, ne arriverà a prendere 100, mentre dei benefici ci saranno fino alla soglia di 40mila euro; nulla, ancora una volta, per i redditi più bassi, quelli al di sotto della soglia di 8.200 euro. Il problema, però, è che per percepire il bonus o per poter godere della detrazione è necessario essere lavoratori dipendenti, una condizione purtroppo assolutamente aleatoria alla luce della drammatica emergenza legata alla diffusione del Covid-19.