Covid-19: dal Cura Italia scarse risorse. Ora anche il grido di allarme dei Comuni. Di annuncio in annuncio il Governo Conte può tirare a campare, gli italiani no

Da oggi possono essere inoltrate le domande all’Inps per accedere agli ammortizzatori sociali in deroga Covid-19 e dare copertura economica ai lavoratori che, a causa dell’emergenza Coronavirus, sono fermi e non stanno lavorando. Si tratta di una quantità ingente di persone – milioni sono a casa – a cui contemporaneamente l’Inps e le casse dello Stato dovranno fare fronte. Non a caso il sito dell’Istituto oggi è già in tilt. Se si fa presto a consumare i 25 miliardi del Cura Italia, annunciati in pompa magna dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, soprattutto alla luce del fatto che il blocco delle attività durerà ancora, ci sono inoltre problemi procedurali e burocratici che ne allungano i tempi di fruizione. Problemi ai quali oggi si tenterà di rimediare attraverso il tavolo di confronto convocato in videoconferenza dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, al quale sono stati invitati i sindacati, dalla Cgil all’Ugl, finalizzato alla «stipula di un protocollo nazionale per l’anticipo degli ammortizzatori sociali». Oggi il vice ministro dell’economia, Antonio Misiani, ha dichiarato ai microfoni di “Circo Massimo” su Radio Capital che nel secondo decreto «ci saranno stanziamenti ingenti», probabilmente più dei 25 miliardi del primo decreto, per fronteggiare la crisi di liquidità in cui già si trova il Paese. E rischiano già, anche questi, di non coprire l’ingente richiesta che il lock down di un Paese intero sta comportando. Di promessa in promessa, di aspettativa in aspettativa, il governo Conte può anche tirare a campare ma gli italiani no e peggio ancora i Comuni. Nell’ultima conferenza stampa il presidente del Consiglio ha proclamato: «Lo Stato c’è: subito 4,3 miliardi ai comuni e 400 milioni per bonus spesa». L’emergenza sanitaria sta amplificando la povertà, già ingente: tante famiglie, soprattutto al Sud tra lavoro nero, disoccupazione e inconsistenza dei salari. Risorse sufficienti, dunque, quelle annunciate da Conte? Il Sindaco di Bari, Antonio Decaro, nonché presidente dell’Anci ha detto molto chiaramente che i «400 milioni di euro stanziati sono importanti», ma «non risolvono i problemi dei Comuni italiani» e che i 4,3 miliardi appartenevano già ai Comuni, «è stata solo anticipata di un mese l’erogazione». Effetti speciali. Decaro considera i 400 milioni «un fondo di resistenza» che «ci aiuterà per andare avanti per due o tre settimane». L’aumento della domanda di assistenza è progressivo a fronte di una mancata riscossione dei tributi, che rischia anche di mettere in crisi la raccolta dei rifiuti. Inoltre in Italia sono centinaia i Comuni in dissesto finanziario, di cui 66 sono grandi Comuni, i quali stanno già facendo enormi sacrifici per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Meno conferenze stampa, più fatti.