Quella delle imprese crolla di oltre dieci punti

«L’emergenza sanitaria e le conseguenti misure di contenimento adottate dal Governo per limitare il contagio hanno pesantemente influenzato il clima di fiducia degli operatori economici», lo scrive l’Istat nella nota di commento alle ultime rilevazioni sul sentiment dei consumatori e delle imprese. A marzo si è infatti registrato un crollo di entrambi gli indicatori, tale da riportarli rispettivamente al livelli più bassi dal 2015 e dal 2013. Nel dettaglio, si può osservare dalle tabelle, la fiducia dei consumatori è scesa a 101 punti dai 110,9 di febbraio, riflettendo la flessione che ha interessato tutte le componenti, con il clima economico e quello futuro che hanno registrato la contrazione più marcata: da 121,9 punti a 96,2 e da 112 a 94,8. Di minore intensità, invece, i cali che hanno riguardato il clima personale (da 107,8 a 102,4) e quello corrente (da 110,6 a 104,8). Peggiorano, in particolar modo, i giudizi e le attese sulla situazione economica dell’Italia (rispettivamente da -54,6 a -70,2 e da -27,8 a -82,6) e le attese sulla situazione economica della propria famiglia (da -8 punti a -20,7). Per quanto riguarda invece le imprese, l’Istat ha registrato un calo dell’indice generale di oltre dieci punti: da 97,8 a 81,7, variazione che riporta l’indicatore, appunto, a livelli che non si vedevano dal 2013. In questo caso il calo più drastico è stato rilevato per il clima di fiducia del settore dei servizi, per il quale l’indice è sceso a 79,6 punti dai 97,6 del mese precedente. Nel commercio al dettaglio si è passati invece da 106,9 punti a 97,4%, mentre nella manifattura da 98,8 a 89,5. Più contenuta, invece, il peggioramento della fiducia delle imprese di costruzione, scesa a 139 punti dai 142,3 del mese precedente.