Boom delle domande di accesso, anche nel trasporto pubblico e aereo

Il ricorso agli ammortizzatori sociali si sta estendendo a macchia d’olio, dopo gli ultimi provvedimenti del governo che hanno allargato quanto prima previsto per la sola zona rossa e poi per la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto a tutto il territorio nazionale. Le strade individuate sono, come noto, sempre tre, vale a dire la cassa integrazione ordinaria, l’accesso all’assegno ordinario erogato dal fondo di integrazione salariale presso l’Inps e la cassa integrazione in deroga. Rispetto a quanto previsto nel decreto legge 9/2020, nel decreto legge 18/2020 vi è però una riduzione del numero di settimane erogabili. Nel primo provvedimento urgente, infatti, il periodo autorizzabile era di tre mesi, mentre nel successivo decreto si è scesi a nove settimane. Fra le aziende che si stanno attivando sul versante degli ammortizzatori sociali, vi sono anche quelle del trasporto pubblico locale, ad iniziare da Atac, l’azienda tramviaria romana. In questo caso, ad intervenire sono i fondi di solidarietà bilaterali, attivi in una decina di settori, compreso il trasporto aereo, le ferrovie, il credito e le poste. Al momento, il governo ha previsto uno stanziamento ad hoc per l’erogazione dell’assegno ordinario da parte dei fondi (80 milioni di euro), ad eccezione di quello del trasporto aereo (200 milioni) che viene alimentato in maniera diversa rispetto ai primi. La partita comunque è appena all’inizio, purtroppo.