Nell’annunciare l’incontro, il leader leghista ha assicurato che il centrodestra ha molte idee, proposte e consigli per il governo
L’appuntamento è stato fissato alle 19. Finalmente il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha accettato di incontrare i leader dell’opposizione, a Palazzo Chigi, dopo che, negli ultimi giorni, Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno offerto al governo, in più occasioni, la loro collaborazione per affrontare (insieme) l’emergenza coronavirus. Nell’annunciare il faccia-a-faccia di questa sera, il leader leghista ha assicurato che al centrodestra «non mancano idee, consigli e proposte concrete da portare sui tavoli del governo». In mattinata, Salvini ha avuto un colloquio telefonico con il capo dello Stato, Sergio Mattarella. A renderlo noto è stata la Lega, aggiungendo che la telefonata è stata «cordiale e cortese». Oltre ad aver informato gli alleati, Salvini ha ringraziato il presidente della Repubblica «per la disponibilità e per l’impegno a favorire un’interlocuzione tra il governo e l’opposizione per creare quel clima giusto di una vera collaborazione per il bene del paese e uscire insieme dall’emergenza». Poi, qualche ora dopo, la chiamata del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Prima del colloquio telefonico con il capo dello Stato, Salvini è intervenuto a RTL 102.5, proponendo l’apertura di Camera e Senato – d’accordo, con lui, anche il leader di Italia viva, Matteo Renzi: «Nulla sarà più come prima: ci giochiamo tutto. Spero che il Parlamento possa almeno discuterne», ha scritto l’ex premier su Facebook –, al lavoro, complice l’emergenza sanitaria di questi giorni, ad orari ridotti: «Chiedo di andare domani in Parlamento per ascoltare, modificare, suggerire, emendare, collaborare». Secondo il leader della Lega, il governo dovrebbe prendere esempio dalla storia: «In Gran Bretagna, durante la Seconda Guerra Mondiale, visto che c’era un nemico, il virus di allora si chiamava nazismo, si istituì un gabinetto di guerra dove tutti furono coinvolti e tutti fecero la loro parte, tutti furono ascoltati, finita la guerra ci si dimise, si andò a votare e il popolo scelse». Dopo, la telefonata con Sergio Mattarella. Prima, però, le parole di Salvini hanno ricevuto una replica da parte del governo. Replica affidata al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Inca, che, parlando a Radio 24, ha liquidato le dichiarazioni come «polemiche strumentali». Domani inizia in Commissione Bilancio al Senato l’iter del decreto Cura Italia.