In questi giorni, i docenti stanno utilizzando piattaforme non istituzionali

Buona volontà, tanta, e ritardo oggettivo, con l’aggravante delle poche risorse stanziate per la sanificazione degli ambienti di lavoro e per l’acquisto delle dotazioni necessarie per la didattica a distanza. Molto si parla dell’enorme sacrificio del personale sanitario e del comparto sicurezza, meno di quanto stanno cercando di mettere in piedi i docenti delle scuole di ogni ordine e grado, supportate in questo loro tentativo dai dirigenti scolastici e dal personale non docente. La chiusura forzata delle scuole ha acceso un faro sui ritardi accumulati in questi anni sul versante delle forze di didattica alternativa. Larga parte dei docenti utilizzano infatti piattaforme non istituzionali, con risultati alterni e non sempre fortunati. Preoccupa molto l’esiguità degli stanziamenti per la sanificazione, 43,5 milioni di euro a fronte di circa 45mila plessi scolastici. Un minimo di ristoro, intanto, dovrebbe andare ai supplenti, purché abbiano un loro computer