Il dl “Cura Italia”, approvato lunedì dal Consiglio dei ministri, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il leader della Lega: Non si può chiedere una delega in bianco. Il governo intanto non esclude l’estensione dei provvedimenti per l’emergenza oltre il 3 aprile

«Il decreto del governo, a cui abbiamo dato suggerimenti, è solo un primo passo e non basta, è impensabile far pagare le tasse agli italiani già da questo venerdì, è impensabile che 600 euro per gli autonomi siano sufficienti ed è inaccettabile lo svuota-carceri. È urgente migliorare e cambiare il decreto anche perché la Borsa ha perso 300 miliardi nell’ultimo mese, non vorremo che qualcuno stesse prendendo accordi a Bruxelles senza che i parlamentari siano coinvolti e ascoltati». A dirlo è il leader della Lega, Matteo Salvini, nel giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto “Cura-Italia”, che però non convince fino in fondo le opposizioni (e neppure pezzi della maggioranza). «Se c’è la volontà di aiutare tutti e migliorarlo, ci siamo – ha poi aggiunto nel corso di una conferenza stampa Salvini –. Ma non si può chiedere alla prima forza politica del paese una delega in bianco per un decreto che non la Lega, ma sindaci, imprenditori stanno giudicando totalmente insufficiente». La situazione da emergenza investe anche la politica, ridotta all’essenziale. Intervistato da Repubblica, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha sottolineato come in questi giorni difficili per il paese il Parlamento non può chiudere, ma restare in prima linea e non arretrare proprio come non arretrano medici o altre categorie. Dello stesso avviso la leader di Fratelli d’Italia, che su Facebook scrive: «In un momento di emergenza nazionale i primi a dover lavorare devono essere i Parlamentari. Non ci sono scuse». «Noi vogliamo discutere di quello che si può fare meglio – ha quindi spiegato in Aula –, vogliamo discutere delle proposte che abbiamo fatto e la maggioranza non ha preso in considerazione». Intanto il governo pensa alle prossime mosse. Non si escludono nuovi divieti e restrizioni. La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, intervenendo ad Agorà su Rai3, non esclude la possibilità di estendere i provvedimenti oltre il 3 aprile. «Valuteremo – ha riferito – sulla base dei numeri, sono valutazioni che faremo nei prossimi giorni, ma non lo escludo». Mentre riguardo l’ipotesi di ulteriori restrizioni, è stato il ministro della Sport, Vincenzo Spadafora, a dirlo al Tg1: «Credo che nelle prossime ore dovremo prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività fisica all’aperto. L’appello è di restare a casa, se non sarà ascoltato dovremo porre un divieto assoluto».