Scadrà domani (18 marzo) il termine per la presentazione delle offerte vincolanti per Alitalia e, viste le precedenti partite e la difficoltà di giocarne un’altra per via delle ripercussioni che l’epidemia di coronavirus sta avendo sul settore aereo, il governo ha preso la palla al balzo (qualche giorno fa la Commissione Ue ha parlato di «massima flessibilità su patto di Stabilità e aiuti di Stato) e ha introdotto attraverso il decreto “Cura Italia” la nascita di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze. Una decisione, si legge nel comunicato del governo, presa «in considerazione della situazione determinata dall’emergenza sulle attività di Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.a. e di Alitalia Cityliner S.p.a. entrambe in amministrazione straordinaria». Del resto l’ipotesi di creare una newco, controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica, era già nell’aria da tempo. Tra le altre misure introdotte dal nuovo decreto anche quelle  per potenziare la capacità di intervento del Sistema sanitario, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati a fronteggiare l’emergenza sanitaria (tra cui 20.mila assunzioni già deliberate per il Ssn e l’incremento del Fondo emergenze nazionali) e quelle a sostegno dei lavoratori, delle famiglie e delle aziende (con l’obiettivo che nessuno perda il posto di lavoro a causa dell’emergenza e per evitare sia alle famiglie che alle imprese carenza di liquidità). Introdotte anche misure in campo fiscale, allo scopo di evitare che obbligazioni e adempimenti aggravino i problemi di liquidità.