Per l’88% degli italiani, intervistati da Tecnè per l’Agenzia Dire, l’Ue non sta aiutando l’Italia. La maggioranza reputa le misure del governo “commisurate” alla situazione

Le misure d’emergenza introdotte dal governo italiano per contenere la diffusione del Covid-19, con l’obiettivo di limitare il numero di nuovi contagi – un aumento prolungato dei casi rischia di mandare in tilt il sistema sanitario nazionale –, trovano il sostegno della maggioranza degli italiani. A giudicarle “commisurate all’emergenza” è il 74% dei cittadini, secondo il Monitor Italia, realizzato dall’Istituto ricerca Tecnè per l’Agenzia Dire: coinvolto un campione di 1.000 persone, intervistate tra il 12 e il 13 marzo – dopo, quindi, la decisione di estendere la zona rossa a tutto il Paese –, con un margine d’errore del +/- 3,1%. Il 13% le reputa “troppo deboli”, il restante 13% si divide tra quanti le definiscono “eccessive” (5%) o dichiara di non sapere (8%). L’88% degli italiani sostiene che l’Unione europea non sta aiutando l’Italia ad affrontare questa emergenza. Bassissima la quota di quanti dicono il contrario, sostenendo che l’Ue sta dando una mano al nostro Paese, pari al 4% del campione. L’8% non sa. Probabilmente influenzata dal “comportamento” di Bruxelles, è cresciuta la percentuale di quanti considerano uno svantaggio per l’Italia far parte dell’Unione europea: adesso è al 67%, in aumento rispetto al 47% rilevato a novembre. Il 21% lo considera un vantaggio. A novembre, erano il 37%. Il 12% dichiara di non sapere.