La Covisian annuncia una rivoluzione digitale; a rischio 550 dipendenti

L’emergenza coronavirus ha rallentato il tavolo di confronto ministeriale, ma, di certo, non le aziende del settore che stanno procedendo come se nulla fosse ad un processo di riorganizzazione che, se non guidato e condiviso, lascerà sul campo migliaia di posti di lavoro. E la cosa che più fa pensare è che tutta questa rivoluzione organizzativa arriva, paradossalmente, proprio nel momento in cui si sta studiano un potenziamento del lavoro da remoto, una soluzione che permetterebbe di abbattere in maniera sensibile i costi infrastrutturali. L’ultima notizia negativa per il comparto del call center arriva da Fastweb. Il servizio clienti che la compagnia aveva ceduto alla Covisian si appresta a virare su modalità digitali con la sostituzione dei dipendenti con le macchine. Il risultato è che sono 550 i posti a rischio, per i quali oggi si prospetta la cassa integrazione, senza però particolari speranze per il futuro. Il caso della milanese Cosivian si aggiunge alla dura vertenza in corso a Palermo per Almaviva Contact e, più in generale, con le enormi difficoltà che il settore, già squassato in passato da un processo di delocalizzazione, sta mostrando da anni. Le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl è da tempo che chiedono al governo di dare vita ad una sorta di piano industriale, con incentivi, ma anche assicurando la riqualificazione del personale dipendente a rischio licenziamento.