In conferenza stampa, Salvini e Meloni hanno offerto la loro collaborazione al governo

In un momento di difficoltà come quello attuale, il centrodestra tende la mano al governo, chiedendo di collaborare per affrontare insieme la situazione di emergenza causata dall’epidemia del nuovo coronavirus. Questione di responsabilità. «Speriamo di costruire un percorso insieme e poi vedremo», ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo nel corso della conferenza stampa di presentazione delle proposte pensate dal centrodestra per tutelare famiglie e imprese colpite dal nuovo coronavirus. Al suo fianco, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Che ha osservato: «Sinora non abbiamo trovato l’attenzione e l’unità che speravamo da parte del governo. Ma ora facciamo un passo avanti, orgogliosi della nostra unità e delle nostre proposte. Ora speriamo che le cose cambino e che veniamo ascoltati». Cosa chiede, propone, il centrodestra? Misure sul fronte sanitario – assicurare un numero adeguato di posti in terapia intensiva, un piano per la tempestiva attivazione di nuovi presidi, aumentare il personale medico anche ricorrendo al corpo militare della Croce Rossa –, e per le imprese: assicurare la liquidità introducendo una moratoria fiscale, sospendere il pagamento dei mutui e la restituzione dei prestiti per le imprese in difficoltà e, infine, la proroga della scadenza di febbraio della rottamazione-ter delle cartelle esattoriali. Tra le proposte, ce ne sono diverse anche per tutelare le famiglie – introduzione bonus statale per chi ha bisogno di badanti e congedi parentali al 70% a carico dello Stato o bonus babysitter da 500 euro mensili – e i lavoratori: estendere la cassa integrazione in deroga, la flessibilizzazione dell’utilizzo della forza lavoro superando i vincoli imposti dal dl dignità. E ancora: la reintroduzione dei voucher e la sospensione sia della sugar tax e che della plastic tax. Queste sono le proposte, adesso spetta al governo fare la sua parte. Il centrodestra, ha assicurato Salvini, la farà: «Ci comporteremo in Aula conseguentemente a quello che succederà nei prossimi giorni: sinora non siamo stati coinvolti per nulla. Io prima di rinviare un referendum, un colpo di telefono l’avrei fatto. Sette miliardi bastano per una settimana. Speriamo di costruire un percorso insieme e poi vedremo».