La leader di Fratelli d’Italia ha chiesto di andare al voto

Disponibilissimi a collaborare per tirare fuori il Paese da una situazione – leggasi: nuovo coronavirus – difficile, non altrettanto disposti a «governissimi» o «inciuci». Questa la posizione della Lega, espressa da Matteo Salvini, in una diretta Facebook. «Da dieci giorni avanziamo proposte economiche e in cambio otteniamo insulti. Io continuo testardamente a portare proposte ma questo non significa fare inciuci o governissimi», ha ribadito. «Mi spiace, dove c’è il Pd non c’è la Lega, non c’è Salvini». Chiude ad un governissimo anche la leader di FdI, Giorgia Meloni, che chiede di chiudere l’esperienza del Conte bis. Per fare cosa? Andare al voto. Quando? A maggio. «Non è vero che se si apre la crisi di governo, non si può andare a votare. Parliamoci chiaro, adesso per carità c’è l’emergenza coronavirus, sospendiamo un attimo. Ma a bocce ferme, potremmo tranquillamente andare a votare a maggio», ha osservato, intervenendo, durante la registrazione di “Povera patria”, su Rai 2. A chi le chiede se le elezioni possono svolgersi nonostante il referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari – salvo eventuali rinvii a causa del coronavirus, il voto è in programma per il 29 marzo –, risponde: «Voglio chiarire che questa cosa: che non si può votare perché c’è il referendum e bisogna ridisegnare i collegi è una scusa. Si può fare in pochi giorni la legge di modifica dei collegi e il giorno dopo il referendum hai tutte le regole che ti servono per andare a votare».