Il Governo fa dietrofront

Dopo le tragiche previsioni sul futuro dell’Italia, scatenate dai diversificati e pericolosi effetti relativi all’emergenza Coronavirus, il governo Conte bis si è reso conto di dover correre ai ripari per evitare una catastrofe economica e sociale. Oggi presso la sede dell’Associazione della Stampa estera a Roma si è svolta un’informativa sull’emergenza Coronavirus alla presenza del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, della Salute, Roberto Speranza, e del direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito. Di Maio ha dichiarato: «L’Italia ha eseguito circa 10 mila tamponi. Non possiamo essere colpevoli per essere stati un paese che ha fatto più controlli di tutti. Nei prossimi giorni faremo bollettini destinati ai paesi stranieri». Super necessari questi ultimi in considerazione dei nostri connazionali rispediti in patria dalle mete esotiche in cui avevano scelto di fare le vacanze, e visto che gli Usa potrebbero bloccare i voli con Italia e Corea del Sud «al momento giusto», ha detto il presidente Trump, e che invece il ministero degli Interni israeliano, Aryeh Deri, ha già espresso l’intenzione di firmare in giornata un documento ufficiale con cui vietare l’ingresso degli italiani nel suo paese. Per tranquillizzare il mondo Di Maio ha spiegato meglio che sì, è vero, i focolai sono due ma che «riguardano alcuni comuni del Lodigiano e uno del Veneto, dove è coinvolto lo 0,1% del territorio. In Italia sono tra i 40 e 50 mila cittadini coinvolti su 60 milioni. I nostri figli vanno a scuola nella maggioranza delle scuole, fin quando i nostri figli vanno a scuola le nostre imprese  continueranno a produrre». Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha voluto infondere qualcosa che, rispetto a quanto udito e letto nei giorni scorsi, si avvicina più al realismo che all’allarmismo: «Non dobbiamo avere paura. Ripeto, nessuna sottovalutazione o facile ottimismo ma noi, insieme agli altri paesi, affronteremo questa emergenza». Soltanto oggi la Francia ha ammesso di essere di fronte a una situazione simile a quella italiana, secondo quanto affermato da Éric Caumes, capo reparto malattie infettive e tropicali dell’Ospedale parigino Pitié-Salpêtrière, dopo che la notte tra martedì e mercoledì è deceduto un paziente 60enne risultato positivo al virus. Niente paura però, come ha spiegato Speranza, «gli studi finora fatti, il più autorevole su 44.000 casi in Cina, hanno dimostrato che il nuovo coronavirus, nella stragrande maggioranza dei casi, comporta sintomi molto lievi». Poi rivolgendosi a tutti quanti noi cittadini italiani il ministro della Salute ha sottolineato come «nelle prossime settimane sarà decisivo, insieme al lavoro delle istituzioni, il comportamento individuale di ciascuno di noi. Seguire le regole di igiene e le raccomandazioni dell’Istituto Superiore di Sanità è fondamentale per  vincere questa sfida».