Con il Coronavirus comunicazione e informazione sono andate in cortocircuito

La “pestilenza” di manzoniana memoria non è il Cod-19 ma la serie di errori, comunicativi e informativi, anche se è difficile stabilire “chi ha iniziato per primo”, che hanno generato un effetto domino nazionale e internazionale incontrollabile, dalle conseguenze devastanti per l’economia prima ancora che per la salute pubblica, iniziato con «L’Italia ha adottato una linea di prevenzione e di precauzione con la soglia più elevata in Europa» (ministro Speranza, 1° febbraio 2020). Un vanto (apparente) che in pochi giorni si è trasformato in un boomerang e così l’Italia è, sia per noi che ci viviamo sia per il resto del mondo che ci osserva da lontano, come l’ “untore” del nuovo Coronavirus insieme alla Cina, anche se è “soltanto” il terzo in ordine di contagiati. Oggi in Francia si è registrato il primo decesso, ma le nostre 12 vittime non solo contano di più di uno e di due, ma pesano molto più di 12, “grazie” al corto circuito di cui sopra. L’informazione ha fatto la propria parte dedicando al Coronavirus paginate e paginate di carta, per giorni interi, e conteggi di decessi e infettati in tempo reale sulle homepage dei principali quotidiani. La comunicazione ha perseverato nell’esaltare (apparenti) comportamenti virtuosi, come, ad esempio, i collegamenti in diretta del premier Conte dalla Sala operativa della Protezione civile nelle principali trasmissioni della domenica per parlare dell’emergenza Coronavirus con lo slogan: «Non sprecherò un secondo del mio tempo per le beghe politiche», quasi fossimo in stato di guerra. In poche ore il boomerang più che politico si è rivelato economico. Per non parlare dei 6.536 tamponi faringei effettuati in Italia contro, ad esempio, i 400 della Francia e i suoi 12 casi diagnosticati. Ora si è deciso di fare i tamponi faringei solo ai casi «sintomatici», ma siamo già andati fin troppo avanti. Tra i nuovi contagiati di oggi in Italia ci sono 8 minori. Ma fino all’altro ieri non sapevamo che i bambini erano risparmiati dal contagio? Le dirette conseguenze di questa ennesima contraddizione saranno che famiglie e scuole e interi Comuni andranno in allarme e che riuscirà ancora più difficile percepire come fondate le informazioni diffuse dai media basate sulle comunicazioni di “chi di dovere”.