Il presidente Tridico conferma che è in atto un ricambio generazionale

Quota 100 sta avendo un indubbio successo. Finora, ed è passato appena un anno dal provvedimento, l’Inps ha infatti accolto già 151mila domande, di cui 75mila nel lavoro privato dipendente, 40mila nel settore pubblico e 34mila fra gli autonomi, una platea, quest’ultima, spesso dimenticata, ma che ha un peso specifico importante nel tessuto produttivo nazionale. A parlare esplicitamente di sblocco e di ricambio generazionale in atto, è stato il presidente dell’Istituto previdenziale, Pasquale Tridico, secondo il quale si è messo in moto un meccanismo positivo, aggiungendo: «I 4mila laureati entrati all’Inps sono bravissimi, sono delle schegge, hanno voglia di lavorare», naturalmente senza nulla togliere ai tanti dipendenti pubblici che quotidianamente svolgono il loro lavoro con abnegazione e disponibilità. Tornando a Quota 100, verosimilmente, in molti stanno cercando di capire cosa potrà succedere nei prossimi mesi. Il governo, al momento, ha assicurato che la sperimentazione andrà avanti fino alla sua naturale scadenza, fissata al 31 dicembre 2021. Senza interventi normativi, dal 1° gennaio 2022, tornerà ad applicarsi la Fornero, con uno scalone potenziale di quattro o cinque anni, per cui potrebbe esserci una corsa ad uscire oppure a farsi certificare dall’Inps il possesso dei requisiti richiesti, condizione per poter posticipare l’uscita anche dopo la scadenza del 2021, salvo novità.