Non c’è solo l’emergenza Coronavirus. Il fatto che sia stato differito lo sciopero di 24 del Trasporto aereo previsto per oggi, martedì 25 febbraio, al 2 aprile non vuol dire che gli enormi problemi siano stati risolti. La decisione del differimento è stata presa ieri dai sindacati di settore, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo, con l’intento di accogliere l’appello lanciato dalla Commissione di Garanzia sugli Scioperi che chiedeva di «evitare un ulteriore aggravio alle Istituzioni coinvolte nell’attività di prevenzione e contenimento della diffusione del virus».
La scorsa settimana le sigle sindacali hanno indetto lo sciopero di tutto il personale delle società e compagnie del trasporto aereo alla luce della «grave crisi che imperversa nel settore e il proliferare di situazioni di pesante crisi industriale», a partire dai casi di Air Italy, messa in liquidazione e senza investitori interessati all’orizzonte, e Alitalia che, oltre non rinnovare gli onerosi contratti di leasing con conseguente uscita dalla flotta di Airbus 321 a marzo, di due Airbus 330-200 in aprile e di un Boeing 777-300Er a giugno, deve risolvere ancora un problema di riassetto societario, determinare le strategie operative possibili e risolvere una scottante questione sul fronte europeo comunitario, ovvero se la Ue considererà o meno aiuto di Stato l’ultimo finanziamento di 400 milioni di euro. Per Air Italy è al momento ferma alla messa in liquidazione e alla perdita del lavoro per circa 1.400 i dipendenti tra Milano Malpensa e Olbia. Fatto ancora più preoccupante è che tra le motivazioni dello sciopero indetto e poi differito, c’è anche l’annullamento del finanziamento del Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo, che contribuisce ad integrare i redditi dei lavoratori coinvolti dalle crisi industriali. Più crisi di così si muore. Ma le sigle sindacali hanno calcolato che per integrare l’80% dei redditi dei lavoratori sono necessari 130 milioni di euro all’anno ma mancano all’appello 50.000 euro, visto che a disposizione per il 2020 ci sono solo 80.000 euro. Nonostante tutti questi problemi, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto da troppo tempo – e questa è la seconda motivazione dello sciopero – «richiedono inascoltate un tavolo di lavoro ministeriale e una cabina di regia che abbia la finalità di riscrivere le regole dell’intero settore». A ciò si aggiungano gli effetti diretti ancora incalcolabili, negativamente impattanti, sul settore che crisi sanitarie come il Coronavirus hanno sempre avuto.

IATA: L’IMPATTO DEL CORONAVIRUS SUL TRASPORTO AEREO
L’International Air Transport Association (IATA) ha stimato che le perdite per il 2020 dell’intero settore, a causa del Coronavirus, potrebbero essere intorno ai 29 miliardi di dollari, quasi cinque volte che si verificarono con la Sars. Impatto dovuto sia alle scelte dei consumatori sia di alcuni Governi.