Sugli ordini pesa il calo di quelli dall’estero

Brutta performance dell’industria nel 2019. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, infatti, nel corso dello scorso anno il fatturato è diminuito dello 0,3% (-0,3% quello interno e -0,2% quello estero), mentre gli ordinativi sono scesi dell’1,9% (+0,2% per quelli nazionali e -4,9% per quelli esteri). Osservando le tabelle che accompagnano l’analisi si può notare come nell’arco dei dodici mesi da poco passati il fatturato sia diminuito in modo consistente per l’energia (-2,6%), per i beni intermedi (-1,9%) e in misura minore per i beni strumentali (-0,35), mentre è aumentato per i beni di consumo (+2,3%, con un +3,6% per quelli durevoli e un +2,1% per quelli non durevoli). Entrando ancor più nel dettaglio, le rilevazioni dell’Istat indicano una flessione del fatturato di ben tre punti percentuali nel solo mese di dicembre rispetto a novembre e dell’1,4% rispetto allo stesso mese di un anno fa (dato corretto per effetti di calendario). Male anche il confronto trimestrale: nel quarto trimestre il fatturato è stato dello 0,6% inferiore rispetto a quello dei tre mesi precedenti. Tra novembre e dicembre ha frenare è stato il fatturato relativo a tutti i raggruppamenti principali di industrie: -0,9% per i beni di consumo (con un -3,6% per quelli durevoli e un -0,5% per i non durevoli), -5,2% per gli strumentali, -3% per gli intermedi e -2,7% per l’energia. A livello tendenziale si registra un -0,9% per i beni strumentali, un -5,5% per gli intermedi, un -3,4% per l’energia e un +2,8% per i beni di consumo (-0,9% durevoli e +3,6% non durevoli). Nel trimestre si è registrato invece un -0,1% per i beni strumentali, un -1,7% per gli intermedi, un -3,5% per l’energia e un +1,1% per i beni di consumo.