Renzi tiene in scacco la maggioranza, e l’Italia continua a essere immobile. Un governo lacerato al suo interno ma non per fare il bene del paese

Che sia un fenomeno nessuno lo può negare. Che la sua strategia sia deleteria per il bene del paese e utile solo alla sopravvivenza del suo mini partito e quindi di se stesso, altrettanto. Sulla presenza di Matteo Renzi ieri a “Porta a Porta” è stato costruito ad arte un evento: tutti si aspettavano il cosiddetto “showdown” e cioè che Renzi provocasse in diretta la caduta del Governo. Invece no, il Conte bis è ancora in piedi; tanto perché sia chiaro, dato il referendum sul taglio dei parlamentari, non si può andare a votare fino a ottobre, se non fino al 2021. Cosa è successo allora? Solo l’ennesima lacerazione dello sgangherato Governo giallorosso, provocata dall’interno, al fine di estirpare dal vertice Giuseppe Conte. Su quest’ultimo punto si potrebbe essere d’accordo, ma per farne cosa? Realizzare una grande operazione di rilancio del nostro sistema economico? Risposta negativa. Infatti mentre oggi i lavoratori delle compagnie aeree italiane in profonda crisi, da Air Italy passando per Alitalia e Ernest Airlines, erano davanti al ministero delle Infrastrutture per un sit-in di protesta organizzato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, mentre sempre lavoratori e sindacati sono all’oscuro di quanto il Governo stia facendo con Arcelor Mittal sull’ex Ilva, mentre il Paese è fanalino di coda nell’Ue in termini di Pil e vanta il record negativo quanto alla sua popolazione, il dibattito odierno di oggi è monopolizzato sempre dalle richieste di Matteo Renzi: eliminazione del Reddito di Cittadinanza e riforma costituzionale da realizzare attraverso un  Governo istituzionale senza Conte, e magari con l’aiuto della Lega. Sul primo aspetto si potrebbe essere d’accordo. Ma è sul secondo che Matteo Renzi mostra tutta la sua faccia tosta da giocatore incallito, proprio come quella del protagonista del film Il Signor Quindicipalle, nel rivolgersi a un altro leader politico che ha voluto mandare a processo (caso Gregoretti) e nel riproporre un tema sul quale è stato bocciato con il voto contrario del 60% degli italiani nel referendum di fine 2016, che decretò il naufragio del governo Renzi. Evidente anche il concorso di colpa nella sensazione generalizzata che sia soltanto Renzi a tenere le fila della maggioranza: l’incapacità dei suoi compagni di avventure è certificata, l’Italia sta imboccando la strada del declino ma infelice. La maggioranza ha mille gravissimi problemi da risolvere ma gli unici fatti che può vantare di aver realizzato si concentrano sull’immobilizzazione politica e giudiziaria del leader della Lega e dell’opposizione, Matteo, Salvini, attraverso la morsa fatta dai processi che gli stanno per piovere addosso e dal “respingimento” continuo delle elezioni. Per questo in conclusione sono doverose le scuse nei confronti del regista Francesco Nuti e del suo “alter ego”, il Signor Quindicipalle, per averli paragonati a un personaggio così spregiudicato.