Il ministro dell’Economia: «La crescita dello 0,6% potrebbe essere rivista al ribasso»

«Se il coronavirus avrà un impatto significativo e l’effetto di trascinamento dell’ultimo trimestre sarà più forte del previsto, questo 0,6% che noi abbiamo messo come previsione potrebbe essere rivisto al ribasso». A dirlo è stato il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri nel corso di un’intervista rilasciata questa mattina a Radio Capital. Ai microfoni della radio il titolare del dicastero di via XX settembre ha poi ricordato che finora il governo è stato prudente nelle stime formulate, «tanto è vero che sono state smentite in positivo». In caso di uno scenario diverso, ovvero quello in cui il coronavirus avrà un impatto limitato e in cui l’esecutivo riuscirà ad attuare politiche di sostegno alla crescita e al rilancio, la previsione (il +0,6% a fine 2020) «sarà raggiungibile e se ci sarà una ripresa generale potremo anche fare di meglio». Tuttavia, precisa il ministro, è «prematuro dirlo». Più pessimista il Gruppo giapponese di servizi finanziari e consulenza Nomura, che nell’ultimo Rapporto ha parlato di un rischio recessione nel 2020 per l’Italia: nello scenario base prevede un -0,1%, in quello negativo un -0,2%, mentre nel peggiore dei casi un -0,9%. Peggiora la fiducia anche nel resto d’Europa. L’indice Zew, per esempio, che misura il sentimént degli investitori tedeschi a febbraio è crollato a 8,7 punti dai 26,7 di gennaio, riflettendo le preoccupazioni per l’impatto del coronavirus sull’economia mondiale. Intanto da Pechino giunge la notizia che il Ministero delle Finanze e la Banca centrale cinese non invieranno propri rappresentanti al G20 di Riyadh.