Nuova iniezione di liquidità da parte della PBO. Moody’s abbassa le stime di crescita per la Cina: +5,2% nel 2020

Dopo le stime dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), che prevede un impatto dell’epidemia di coronavirus sul Prodotto interno lordo dello 0,3% nel 2020, oggi nuove previsioni, meno allarmistiche, arrivano dal Fondo Monetario Internazionale, che prevedi effetti sulla crescita globale dello 0,1-0,2%. «Per il momento, la nostra previsione è di 3,3% e potrebbe avere una riduzione dallo 0,1 allo 0,2%», ha spiegato la direttrice del FMI, Kristalina Georgieva, nel suo intervento al Forum mondiale delle donne, a Dubai. «È un caso particolare e invito tutto il mondo a non trarre conclusioni affrettate – ha aggiunto -. Ci sono molte incertezze e noi parliamo di scenari, non di proiezioni, rifatemi la domanda tra dieci giorni». Georgieva ha poi spiegato che non si conosce «la natura esatta di questo virus, non sappiamo con quale rapidità la Cina sarà in grado di contenerlo e se si diffonderà nel mondo» e che «se la Cina riuscisse a contenere l’epidemia, potrebbe esserci un piccolo calo e poi un rimbalzo molto rapido». Nel frattempo anche Moody’s ha tagliato le stime di crescita per l’anno in corso. Secondo l’agenzia di rating il PIL dei Paesi del 2020 aumenterà del 2,4%, contro il +2,6% previsto precedenza. Al ribasso che le stime di crescita della Cina per l’anno in corso – al +5,2% contro il +5,7% degli obiettivi di Pachino – lasciando però invariate quelle per il 2021: 5,7%. Intanto la banca popolare cinese (PBOC) è scorsa ai ripari, immettendo liquidità per cento miliardi di yuan.