Il titolare del dicastero di via XX Settembre insiste sugli aspetti finanziari

Sarà per il ruolo, sarà per una sorta di deformazione professionale, maturata magari negli anni in cui è stato a stretto contatto con la Commissione europea, fatto sta che il ministro dell’economia, il piddino Roberto Gualtieri, continua a guardare al tema della previdenza soltanto sotto un profilo strettamente finanziario. Intervenendo in un programma televisivo, il titolare del dicastero di via XX Settembre ha detto chiaramente come la pensa: dopo quota 100 «sono necessari degli interventi, dei miglioramenti del nostro sistema pensionistico garantendo l’equilibrio della finanza pubblica che a sua volta condiziona anche la sostenibilità del sistema». Difficile, però, pensare a dei miglioramenti per i pensionati e i pensionandi in un contesto nel quale la prima preoccupazione è l’equilibrio finanziario. Tutte le sigle sindacali, dalla Cgil alla Ugl, pur con delle sfaccettature diverse hanno comunque evidenziato che la questione previdenziale si deve affrontare anche e soprattutto sul versante della sostenibilità sociale, così da garantire una vita dignitosa ai pensionati e il necessario ricambio generazionale, il quale si è praticamente bloccato con la riforma Fornero e su cui, viceversa, ha inciso positivamente quota 100. Gualtieri ha infine attaccato il leader della Lega, Matteo Salvini, proprio per quota 100, dimenticando che, almeno formalmente, il ministro del lavoro era Luigi Di Maio.