La congiuntura della Confcommercio: Giù i consumi tra novembre e dicembre: -0,4% mensile e -0,6% annuo

Produzione industriale, consumi e occupazione puntano tutti, e coerentemente, al ribasso. Così la Confcommercio nella congiuntura mensile diffusa oggi, in cui spiega che per il rimbalzo bisognerà aspettare e che «la paventata recessione (tecnica) dell’economia italiana potrebbe essere certificata già nel primo quarto dell’anno in corso: il PIL mensile indica, infatti, in -0,4% e -0,6% le variazioni annue di gennaio e febbraio». Preoccupa anche il coronavirus che con i suoi effetti potrebbe compromettere anche il secondo trimestre dell’anno in corso, vista soprattutto l’esposizione dell’Italia a shock avversi provenienti dall’estero. Entrando nel dettaglio dei principali indicatori, la Confcommercio ricorda che a dicembre la produzione industriale è diminuita del 2,7% congiunturale. Male anche il mercato del lavoro – con l’occupazione scesa dello 0,3% tra novembre e dicembre – e i consumi. L’ICC (Indicatore dei consumi della Confcommercio) ha registrato un calo dello 0,4% su base congiunturale e un -0,6% su base tendenziale, evidenziando un indebolimento della domanda delle famiglie. «La diminuzione dello 0,4% registrata in termini congiunturali dall’ICC nel mese di gennaio – si legge nell’analisi – è sintesi di un’analoga riduzione della domanda relativa ai servizi e di una flessione dello 0,3% per quella per i beni». La flessione tendenziale, invece, è sintesi di una crescita dello 0,5% della domanda per i servizi e di una diminuzione dell’1,2% per i beni».