Una «opinione tecnica autorevole». Così la Corte costituzionale definisce le indicazioni che arrivano dal Comitato europeo dei diritti sociali, organismo del Consiglio europeo. L’ultima, in questo senso, è arrivata nel pomeriggio di ieri ed è relativa ad una richiesta formulata dalla Cgil in merito alla questione del nuovo articolo 18, applicato alle persone assunte successivamente alla data del 7 marzo del 2015. Il Jobs act non prevede infatti la reintegra – salvo casi particolari – ma un risarcimento danni, commisurato alla anzianità aziendale. Tale meccanismo, come peraltro già stabilito in passato dalla Corte costituzionale, che ha portato al successivo intervento con il decreto Dignità, è però insufficiente, secondo il Comitato europeo dei diritti sociali ad assicurare un pieno ristoro per il lavoratore licenziato illegittimamente. Da capire cosa succederà ora, visto che non è un obbligo per il governo a rivedere la normativa vigente.