Novità in vista sul versante del fisco per i lavoratori dipendenti. È stato appena pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto legge 3/2020, attuativo della misura contenuta nella legge di bilancio, e non mancano le sorprese rispetto al testo circolato subito dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri. L’intervento, prima previsto soltanto per gli ultimi sei mesi dell’anno, guarda ora anche al 2021 e agli anni a seguire. Per provare a far quadrare i conti, il governo ha preso le risorse del cosiddetto bonus Renzi, mettendoci sopra 3 miliardi per il 2020 e 5 miliardi a partire dal 2021 con l’obiettivo di erogare 100 euro ai redditi compresi fra 8.200 euro e 28mila euro, cifra che decresce fino ad azzerarsi a 40mila euro. Il tutto, però, sotto forma di detrazione, condizione che comporta il fatto che il lavoratore dipendente privato deve essere capiente, vale a dire deve avere delle imposte da pagare. Un meccanismo che esclude i redditi più bassi e che, paradossalmente, beneficia maggiormente i singoli senza carichi familiari piuttosto che le famiglie monoreddito con figli a carico. Lo stesso limite insito anche nel bonus Renzi, prima erogato sotto forma monetaria e poi come detrazione.