Il primo effetto delle convocazioni ad orario sfalsato è la concorrenza fra le sigle sindacali, con buona pace degli appelli al senso di responsabilità. È accaduto anche alla prima riunione del tavolo tecnico sulle pensioni, con Cgil, Cisl e Uil convocate alle 14 e Ugl, Cisal, Confsal, Usb ed altre sigle del pubblico impiego e della dirigenza alle 17,30. Se la Cisl si è fermata ad una richiesta di almeno 780 euro al mese per le future pensioni dei giovani, la Usb si è spinta a mille euro. Insomma, una corsa al rialzo che probabilmente non serve perché la questione è ben più profonda, in quanto investe il presente (già oggi, infatti, l’importo medio erogato con il solo sistema contributivo è ben più basso di quello con il sistema misto, 669 euro contro 1.345 euro) e gli anni a venire, come fatto notare dalla Ugl. Il tavolo tecnico, a conti fatti, è servito per raccogliere i desiderata dalle organizzazioni sindacali, comprese quelle dei medici, paradossalmente più preoccupate di estendere l’età pensionabile dei dottori impiegati negli ospedali piuttosto che guardare ai precari della sanità. Dal governo, infatti, non è arrivata indicazione alcuna su come intende muoversi su questa e sulle altre tematiche che saranno affrontate nelle prossime settimane. L’unica novità ha riguardato la comunicazione dell’avvenuta composizione delle due commissioni di studio su lavori gravosi e divisione fra previdenza ed assistenza.