Partito il tavolo tecnico su giovani e precari; i tanti nodi da sciogliere

Almeno nelle intenzioni della ministra Nunzia Catalfo la trattativa dovrebbe scivolare via velocemente. Oggettivamente, però, già il primo tavolo sulla previdenza, quello relativo alla cosiddetta pensione di garanzia per i giovani e per i lavoratori precari, non si annuncia assolutamente facile. Questo perché se si è tutti d’accordo sul titolo, è poi tutto il resto a creare uno stacco importante, se non addirittura impossibile da colmare. Le regole attuali di sicuro non aiutano. Già il metodo contributivo, introdotto a partire dal 1996, ha ridotto gli assegni pensionistici; se poi si aggiunge il vincolo degli almeno venti anni di contributi, vale a dire 1040 settimane di versamenti, diventa chiaro come molto presto avremmo intere generazioni di pensionati poveri. La situazione, peraltro, appare destinata a peggiorare sensibilmente nei prossimi anni, quando si faranno sentire maggiormente gli effetti della precarizzazione del mondo del lavoro dal pacchetto Treu in poi.