Convocato tavolo alle 18.30. Sullo sfondo la crisi del M5s. Revoca della concessione ad Autostrade e prescrizione i nodi da sciogliere

«Abbiamo la possibilità di poter lavorare con grande anticipo sulla manovra, con le forze di maggioranza sarà un confronto molto intenso e serrato. Ho letto su qualche giornale di un confronto di qualche mese: no, assolutamente no. La gente attende risposte in tempi molto più rapidi, lavoreremo in un arco di tempo più ristretto». È questo lo spirito che accompagnerà Giuseppe Conte – il quale ha parlato a Sofia nella conferenza stampa congiunta con il primo ministro bulgaro Boyko Borissov – al tavolo di questa sera con i capodelegazione della maggioranza. L’appuntamento è fissato per le 18.30 e per quanto l’ottimismo del premier sia ormai proverbiale, c’è più di un nodo a tenere in apprensione il governo. Intanto le tempistiche sul programma, considerando i dossier per cui i margini sono davvero stretti. Sulla revoca della concessione ad Autostrade e sulla prescrizione, ad esempio, temi già divisivi per la maggioranza. E poi perché tiene ancora banco, inevitabilmente, la situazione tutt’altro che risolta del M5s. Il Movimento è «unito per andare fino alla fine della legislatura e continuare con questa esperienza di governo», dice il presidente della Camera, Roberto Fico. Nel frattempo, però, proseguono le “epurazioni” e gli Stati generali, inizialmente previsti a marzo, slittano ad aprile (ufficialmente per gli impegni legati al referendum sul taglio dei parlamentari). Ancora non si scorge il sereno, insomma, mentre il Pd prova rivendicare una nuova centralità. «Ora calma e gesso e pancia a terra, il governo deve dimostrare che l’attestato di fiducia ottenuto in Emilia Romagna se lo merita e mettere in campo una stagione di cambiamento», ha ribadito Nicola Zingaretti, intervenendo ad Agorà, su Rai Tre. Ma dall’altra parte, il M5s, proverà al contrario a non cedere sui temi più controversi (Autostrade e prescrizione, appunto) per dare un segnale di coesione. Al tavolo di stasera con Conte sederanno Dario Franceschini per il Partito democratico, Roberto Speranza per Leu, Teresa Bellanova per Italia Viva e Alfonso Bonafede – all’esordio in veste di capodelegazione nel governo, al posto di Luigi Di Maio – per il Movimento 5 Stelle. Rientrato a Roma, dunque, il confronto per Conte non sarà dei più semplici. Il governo è inoltre atteso a brevissimo dal dossier Arcelor Mittal sull’ex Ilva.