Almeno a parole, quello che si prospetta è un vero tour de force con la partenza di cinque tavoli tematici già nei primi venti giorni di febbraio, una indicazione più puntuale nella nota di aggiornamento del documento di economia e finanza di settembre e l’inserimento delle prime misure nella legge di bilancio per il 2021. È questo il percorso – gli anglofoni direbbero la road map – che la ministra del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, vorrebbe imporre alle parti sociali. Un percorso complesso, dove, in qualche caso, non vi è condivisione piena neanche all’interno del sindacato, che hanno un paio di convitati di pietra: il ministero dell’economia e, soprattutto, la ragioneria generale dello Stato. La partita vera, infatti, si gioca nel confronto fra sostenibilità economica, quella predicata a via XX Settembre, e sostenibilità sociale, quella sulla quale insistono i sindacati confederali, dalla Ugl alla Cgil, passando per tutte le altre sigle dalla Cisl alla Usb. I tavoli tecnici tematici – il primo è previsto per il 3 febbraio – andranno ad approfondire una serie di questioni, dal post Quota 100, che, si ricorda, ha favorito un certo ricambio generazionale, alla pensione di garanzia per i giovani e per i precari, dal potere d’acquisto degli attuali pensionati alla non autosufficienza, dalla flessibilità all’importante capitolo della previdenza complementare, uno strumento ancora poco utilizzato nel privato e sconosciuto ai più nel pubblico.