Si tratta di un numero in calo rispetto agli anni precedenti

Il 2019 è stato un anno diverso dagli altri. Ad esempio, il numero dei terremoti registrato in Italia è risultato più basso rispetto a quello del 2016 e del 2017. A renderlo noto è stato l’INGV, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, diffondendo le rilevazioni della Rete Sismica Nazionale. Da gennaio a dicembre 2019 ci sono stati 16.584 eventi sismici. Detto altrimenti: c’è stato un terremoto ogni 30 minuti, oltre 45 scosse al giorno. L’attività sismica è risultata in calo tanto rispetto al 2018 – quando si sono registrati 23.180 eventi – quanto al 2017 (44.000 terremoti) e al 2016, con 53.000 scosse. I geologi hanno osservato che il numero dei terremoti registrati nel 2016 e nel 2017 è stato influenzato dalla sequenza di Amatrice-Visso-Norcia in Italia centrale. Dal 2018 gli eventi sismici determinati da questa sequenza sono diminuiti per ridursi ulteriormente nel 2019. Nonostante questo, in percentuale, continuano a rappresentare un valore ancora molto elevato rispetto al totale della sismicità in Italia: circa il 40%. Nel 2019 l’evento di magnitudo più alta, pari a 4.5, è stato registrato nel Mugello il 9 dicembre mentre, al di fuori dei confini italiani, il sisma più forte è stato localizzato in Albania il 26 novembre, nei pressi di Durazzo, con magnitudo 6.2.
I dati sono disponibili on-line sul blog “Ingvterremoti”, dove è possibile consultare anche una mappa interattiva.