L’indice PMI si è mantenuto in zona contrazione

I dati flash del PMI di gennaio hanno indicato che l’economia dell’eurozona non è riuscita ad aumentare il ritmo di crescita all’inizio del 2020, confermando quanto affermato nella conferenza stampa di ieri dalla presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, durante la quale ha spiegato che «la crescita nell’Eurozona continua ma ad un passo moderato» e che a «pesare è la debolezza del settore manifatturiero». A gennaio, infatti, l’indice PMI relativo alla produzione manifatturiero dovrebbe rimanere in zona contrazione (47.5 punti secondo la stima flash, contro i 46.1 di dicembre), riflettendo l’assenza di slancio del flusso dei nuovi ordini. «In questo inizio d’anno – spiega IHS Markit -, i nuovi ordini manifatturieri, con il relativo ritmo di contrazione rallentato al valore più debole da novembre 2018, hanno dato segnali vicini alla stabilità. La stessa situazione va riportata anche agli ordini esteri, compreso il commercio all’interno dell’Eurozona». Ancora una volta, quindi, ad influenzare positivamente sull’indice composito della produzione dell’area (50,9 punti) è stato il terziario. Per i servizi l’indice PMI flash di gennaio segna infatti 52,2 punti, in calo dai 52.8 di dicembre, ma comunque in fase di espansione. Commentando i dati l’Associate Director di IHS Markit, Andrew Harker, ha dichiarato: «A gennaio a cambiare è stato solo l’anno in quanto la performance dell’economia dell’eurozona è rimasta sicuramente familiare. La crescita della produzione è rimasta invariata rispetto al modesto tasso osservato a dicembre. Tale dato ha mostrato un’economia che ancora una volta non è riuscita a registrare una ripresa dell’espansione».