L’obiettivo è una negoziazione internazionale. Gualtieri: «Senza accordo, da febbraio 2021 al via tassazione italiana»

«Abbiamo trovato un accordo tra Francia e Stati Uniti, che costituisce un punto di partenza per i lavori relativi alla tassazione digitale in seno all’Ocse», lo ha annunciato il ministro delle finanze Bruno Le Maire spiegando che stamattina ha affrontato una lunga discussione con il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steve Mnuchin, e con il Segretario generale dell’OCSE, José Angel Gurría, «Siamo riusciti a darci del tempo e un’opportunità per una negoziazione internazionale», ha spiegato Le Maire aggiungendo che «è una buona notizia perché riduce il rischio di sanzioni Usa (secondo Le Maire una guerra commerciale avrebbe penalizzato i viticoltori per 2,4 miliardi di euro) e apre la prospettiva di una soluzione internazionale sulla tassazione digitale». «Quello che auspichiamo – ha spiegato poi il ministro francese – è riuscire a costruire una fiscalità internazionale del 21esimo secolo e tassare i colossi del digitale. Di un accordo globale per la web tax ha parlato anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che ha precisato che «in assenza di questo accordo scatterà la tassazione italiana a partire dal febbraio 2021». Al via da aprile, invece la tassa sui servizi digitali che verrà applicata nel Regno Unito. La web tax britannica, ha spiegato il cancelliere dello Scacchiere Sajid Javid, «è proporzionata e deliberatamente progettata come una tassa temporanea, finché non ci sarà un accordo internazionale».